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Al via dal centro città 6.500 atleti, 4.000 dei quali impegnati nella mezza. 

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Hilary Mutai

Verona 21/02/2010 - Sarà stata la stanchezza per una corsa condotta sempre al comando o sarà stata la sindrome di Stendhal a giocare un brutto scherzo al keniano Hosea Kipkemoi Kiplagat negli ultimi metri della Veronamarathon. Kipkemoi è entrato da solo all’interno dell’Arena con un rassicurante vantaggio di 30 metri sul connazionale Hilary Mutai. “Ero già sicuro di aver vinto” dirà al traguardo Kipkemoi ed invece lo scherzo del destino si è materializzato in...

...una banalissima caduta, a pochi metri dal cartello dei 42 Km. Proprio nel bel mezzo dell’anfiteatro arena. Kipkemoi si è rialzato ma alle sue spalle come un falco è balzato Mutai che lo ha affiancato all’uscita dell’arena e lo ha superato in dirittura d’arrivo. Dopo il traguardo i due atleti si sono ritrovati a terra abbracciati e stremati. Chissà, forse è stata davvero la sindrome di Stendhal: del resto come non restare a bocca aperta, affascinati dagli ultimi metri della Veronamarathon, con il  passaggio all’interno di un’arena vuota e nuda come ce l’hanno lasciata i romani. Un finale entusiasmante e palpitante di una  maratona dominata interamente dagli atleti africani.

Al via dal centro città 6.500 atleti, 4.000 dei quali impegnati nella mezza. Da subito sono gli atleti di colore a dettare il ritmo. In particolare i keniani Gicuni e Mwang ben spalleggiati dall’etiope Shumye Tacere che viene poi penalizzato da un problema fisico. Nel finale è Gicuni ad allungare e a chiudere vittorioso la mezza maratona con il tempo di 1h02’’16, con 12 secondi di vantaggio sul connazionale Mangi. Terzo è Shumye Tacere che chiude in 1h04’11”. Il primo degli italiani è Paolo Sandali, giunto settimo in 1h07’48”. Il primo dei veronesi è Giuseppe Dal Bosco, tredicesimo. In campo femminile dominio incontrastato per l’etiope Anamo Mihiret che ha vinto in 1h13’10” precedendo di 1’56” la connazionale Tiringo Getachew. Ottimo terzo posto per l’azzurra Giovanna Volpato, 1h15’14”, che ha compiuto un altro passo importante verso gli europei di Barcellona.

Dominio africano anche nella maratona con il finale già descritto che entrerà nella storia di una manifestazione che ha tutti i numeri per crescere ancora. Mutai ha chiuso in 2h17’43”, due secondi prima di Kipkemoi. Terzo l’etiope Mekurya in 2h20’11”. Dietro alla pattuglia africana da segnalare il settimo posto di Massimiliano Bogdanich, atleta veronese non piu giovanissimo ma ancora in grado di performance di rilievo. In campo femminile il successo è andato all’ etiope Etaferhu Getahun in 2h35’43” che ha preceduto Josephine Vangoi e Mihret Tadesse. Una grande giornata di festa a cui hanno partecipato anche gli oltre mille podisti che hanno dato vita alla Family Run, con madrina la splendida ex miss Italia Silvia Battisti.

 

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