La pubalgia è una sindrome dolorosa che interessa la regione "addomino-pubo-crurale”, che può colpire prevalentemente a livello della sinfisi pubica (lesione tipica del calcio e del podismo) o a livello delle "inserzioni muscolo-tendinee degli adduttori e degli addominali" (lesione riscontrabile in altre discipline sportive, come il tennis, la scherma, la corsa ad ostacoli, ecc.).. I quadri clinici sono pertanto molto diversi tra loro, ma l’eziopatogenesi è sempre unica:...
... trattasi di patologia da sovraccarico, causata da microtraumi ripetuti nel tempo e da allenamenti in condizione di affaticamento. Altri elementi chiamati in causa sono preesistenti patologie muscolari e tendinee, patologie ossee e articolari, patologie infettive, ecc. La pubalgia può manifestarsi in maniera acuta o cronica.
Nella forma acuta, il dolore si localizza al pube e compare improvvisamente durante un gesto sportivo (ad esempio un dribbling molto stretto, un cambio di velocità o scatto) ma tende a recedere con il riposo. Nelle forme croniche, il dolore tende a diventare persistente, discreto, accompagnato da una sensazione di peso al pube e irradiato verso la regione interna delle cosce, in corrispondenza della muscolatura adduttoria.
La sintomatologia presenta periodi di remissione, ma è rapidamente risvegliata da nuove sollecitazioni: l’atleta imprudente nella ripresa dell’attività è quindi fortemente esposto al rischio di ricadute.
Per evitare la cronicizzazione della patologia è bene intervenire subito con:
- il riposo per un adeguato periodo di tempo (di solito alcune settimane ...)
- il trattamento farmacologico antinfiammatorio locale e sistemico
- sedute di FKT da concordare con lo Specialista
- esercizi di stretching degli adduttori
- esercizi di riequilibrio del bacino.
Da non scordare che non sempre la regressione del dolore corrisponde alla guarigione. E’ quindi buona norma non avere fretta a ritornare a correre.