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Sempre di più sono gli atleti che ultimamente pensano al riposo come strumento allenante, molti altri invece sono coloro che, pur avendolo come proposito, lo trascurano. Il riposo è un elemento che in una fase di costruzione dei vari programmi non è da trascurare specialmente per coloro che da poco si sono avvicinati alla corsa.

il riposo

Stesso discorso comunque è valido, in determinati periodi, per atleti anche di livello, dopo una serie di lavori con carichi notevoli. Mi capita spesso di predisporre qualche tabella di allenamento e quando inserisco il “riposo” leggo nell’espressione del mio interlocutore “ ..., ma perché riposo? Se finora ho sempre corso!..” , “...se mi fermo un giorno il mio rendimento in gara ne subirà un danno?..”, “ ..se con tre_quattro allenamenti alla settimana sono migliorato...

... , se mi allenassi di più potrei migliorami ulteriormente...” . Ognuna di queste perplessità deve essere fugata dal far condividere il perché della scelta d’inserire il riposo.

Mi soffermo appunto a trattare il riposo sia come strumento allenante, importante e necessario. Va da se che se ad un atleta piace correre questo non vorrebbe mai sentir parlare di riposo, tanto meno se ci confrontiamo con un giovane o con un adulto alle prime armi. E’ necessario far comprendere che i miglioramenti , a volte anche grandi, sono dovuti al giusto equilibrio tra corsa e riposo. Può a volte insorgere la paura di regredire , addirittura può scatenarsi il timore di non saper più correre forte se il riposo dovesse protrarsi per qualche giorno. In casi estremi il riposo viene vissuto come “fase colpevole”...a questo punto la scena è completa. Il riposo è vissuto ancora oggi non abbastanza bene. Tra gli atleti che seguo sento spesso parlare, e con corretta cognizione di causa, dei vari strumenti allenanti: interval training, ripetute lunghe e ripetute brevi, fartlek, medi ... del riposo poco o nulla. Il riposo è invece estremamente necessario in quanto è proprio durante il riposo che il fisico adotta tutti quegli accorgimenti che gli serviranno ad essere più forte la prossima volta. Il corpo si adatta, in termine tecnico si chiama supercompensazione, recupera il lavoro svolto e si prepara a fare un po' di più.

 

grafico del riposo

 

Il riposo, in condizioni normali, è dunque un mezzo di allenamento fondamentale. Poi tra i principi base dell'allenamento c’è la progressività del carico dei lavori. Siccome principianti lo siamo stati tutti, tutti ricordiamo che all'inizio l'unico pensiero era/è rivolto a correre sempre più lontano e sempre più forte. E più o meno tutti ci siamo infortunati, chi di più, chi di meno. Voler seguire per forza una tabella prestabilità, non ascoltare i segnali più o meno leggeri di disagio che mi venivano inviati, non volersi fermare alcuni giorni o una settimana : " ....una settimana! ma scherziamo? E poi quanto ci metto a recuperare? ...". Il risultato, il più delle volte è stato un più lungo periodo di recupero. Se poi c’infortuniamo il riposo è sempre la “medicina” più efficace.

Lo so che è difficile, la corsa è anche uno sport che insegna a sopportare fatica e dolore, e quindi diventa complicato distinguere un dolore "da sopportare" rispetto a uno "da rispettare". Però il capire deve essere parte integrante del "buon corridore".

E’ più difficile fermarsi che proseguire.