Postura e ottimizzazione delle performance nello Sport - 3.0 out of 5 based on 2 votes

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La postura corporea

Abbiamo già analizzato in un articolo precedente: Valutazione posturale per il podista l'importanza della postura corporea e dell' appoggio corretto che il piede deve assumere durante la deambulazione o corsa. Abbiamo anche affrontato il tema sulla conformazione del piede e relativo arco plantare nell'articolo Wet Test: conoscere l'arco plantare per la scelta della scarpa imparando a conoscere da subito quali siano le proprie caratteristiche fisiche e quali potrebbero...

... essere i problemi connessi ad un'errata pronazione.

In questo articolo invece andremo ad approfondire gli aspetti legati alla stabilità, all'equilibrio del corpo umano e a conoscere quali sono gli esami che ognuno può effettuare per avere un esatta diagnosi di valutazione posturale.

L'uomo si distingue da tutti gli altri mammiferi in quanto ha assunto la posizione eretta. L'ortostasi, caratteristica principale dell'essere umano, è garantita da un fine controllo di tutto il corpo umano che rende possibile non solo la posizione eretta ma il suo mantenimento nelle svariate condizioni ambientali.

I fattori determinanti la postura del soggetto, quali i sistemi: vestibolare e uditivo, visivo ed oculomotorio, stomatognatico, podalico e tutta la propriocezione del corpo, possono nel loro funzionamento creare dei disturbi più o meno manifesti che con lo studio della postura possono essere messi alla luce e quindi passibili di adeguato trattamento.

In questi giorni ho avuto modo di avere un'esperienza diretta sull'importanza della postura e degli equilibri corporei del nostro organismo. Da tempo accuso un dolore e infiammazione dei muscoli tibiali anteriori di entrambi gli arti sia durante la Corsa e sia nella vita di relazione.

Recandomi da un amico posturologo e ortopedico, parlandogli del mio problema mi ha fatto eseguire un esame Baropodometrico e Stabilometrico - Posturale, sia statico che dinamico (durante la corsa). Abbiamo constatato che il mio appoggio, sia durante la normale deambulazione e sia durante la corsa, è prevalentemente sulla parte esterna del piede con carico maggiore sulle strutture muscolo-tendinee laterali. Tutto ciò dove porta? A un continuo ed eccessivo lavoro dei muscoli tibiali-anteriori della gamba, con conseguente infiammazione e dolore.

Quindi lo studio della postura e la sua ottimizzazione, può dare nella vita di un atleta, innanzi tutto un aumento delle performance, ma anche una prevenzione degli infortuni, perché uno schema non fisiologico oltre che essere dispendioso non è confortevole.

Durante la CORSA le sollecitazioni maggiori vanno a proiettarsi sulle strutture dei piedi, sia in fase di carico che di spinta. Il piede è un capolavoro unico d'architettura, o meglio di biomeccanica, e si pensa che con le sue 26 ossa, 33 articolazioni, 114 legamenti, 20 muscoli e 250.000 ghiandole sudorifere presieda alla stabilizzazione della stazione eretta, alla propulsione ed al movimento, all'adattamento della marcia sul terreno e alla coordinazione della postura; ed è proprio quando vi sono alterazioni posturali che emergono disordini che potremo definire da sovraccarico.

Per meglio capire l'importanza di una corretta "postura" esaminiamo la struttura del piede, esso si divide in 3 parti:

  1. Avampiede - formato dalle dita e dai metatarsi;
  2. Mesopiede - formato dalle ossa che si trovano in mezzo al piede;
  3. Retropiede - la parte terminale, di cui il calcagno è il pilastro.

I piedi sono costituiti inoltre da un arco longitudinale e da uno traverso che consentono un efficace scarico del peso. Il piede è collegato alla gamba dai legamenti che congiungono la caviglia alle ossa lunghe e dal tendine d'Achille che risale la parte posteriore della gamba, in modo da legare i muscoli del polpaccio al calcagno.

Mentre ci muoviamo, dalle dita al polpaccio si mette in azione una fitta rete di muscoli, ossa ed altri tessuti e, per accorgerci del loro funzionamento basta voltare le dita dei piedi verso l'interno. Ecco perché un appoggio scorretto si ripercuote non solo sul piede, ma anche sul ginocchio e sulla colonna vertebrale, determinando delle tensioni che possono essere causa di dolori quali cefalea, sciatalgia, mal di schiena e dolore alle gambe, ed è per questo motivo che si dà grande importanza alla postura.

Per un'approfondita valutazione della postura, oggi, ci si avvale di raffinati e sofisticati sistemi dell'informatica, come:

  1. l'esame baropodometrico (lo studio della marcia)
  2. l'esame stabilometrico (rilievo delle condizioni d'equilibrio)
  3. l'esame posturografico che evidenzia la funzionalità articolare, l'efficacia neuromuscolare e permette di quantificare la patologia da sovraccarico dei piedi e soprattutto permette di fornire dati utili alla formazione di plantari personalizzati. Il Plantare è il supporto migliore per prevenire e correggere determinate patologie che alterano la postura.


La Baropodometria computerizzata

La baropodometria è un esame diagnostico di primo livello di notevole efficacia clinica, in grado di fornire importanti informazioni sulla struttura biomeccanica del corpo umano che la esegue. In sé la tecnica è semplice e non invasiva: il paziente si posiziona sopra una pedana capace di registrare l’appoggio plantare, in ortostasi e deambulazione, consentendo dunque di ottenere notevoli informazioni utilizzabili dal medico.

 

Nello specifico consente:

  • Definizione dell’appoggio e delle impronte plantari: permette una definizione morfologica del tipo di appoggio di un paziente, e dunque permette di evidenziare presenza di piede cavo, piede piatto, eccetera.
  • Definizione della distribuzione del carico: i recettori posti sulla pedana permettono in ortostasi, attraverso semplici calcoli matematici, di conoscere la distribuzione del peso corporeo che si scarica al suolo e conseguentemente, di stabilire se rispetto ad un quadro di normalità, vi sono alterazioni della distribuzione del carico, tra un piede e l’altro, oppure nello stesso piede tra avampiede e retropiede. Con lo stesso principio matematico è in grado di fornire la posizione della proiezione al suolo del baricentro corporeo e la posizione della proiezione al suolo del baricentro corporeo dei due elisomi del corpo destro e sinistro (corrispondenti in un certo senso alla testa del femore destro e sinistro). Da queste informazioni possiamo dunque definire la presenza di squilibri meccanici.
  • Analisi della postura: la registrazione dell’appoggio plantare può avvenire o in un flash (una sorta di fotografia istantanea), o durante un periodo di registrazione, nel corso del quale si evidenziano i movimenti che il centro di pressione corporeo effettua fisiologicamente. Da ciò si possono dedurre condizioni parafisiologiche o patologiche che coinvolgono il paziente.
  • Analisi della deambulazione: la pedana è in grado di registrare l’appoggio plantare in deambulazione o nella corsa di un paziente, dunque può evidenziare se, rispetto ad una condizione di ortostasi, vi sono alterazioni o squilibri dell’appoggio plantare, del carico e del ciclo deambulatorio in genere, seguendo gli stessi principi biomeccanici indicati precedentemente.

La tecnica diagnostica consente anche la possibilità di definire un supporto ortesico (plantari o altro) qualora ve ne fosse bisogno, ed appare evidente che tutte le informazioni raccolte, devono comunque essere analizzate da un medico e comparate con una visita medica, poiché la prospettiva diagnostica di questo apparecchio è una (sotto i piedi), ma il paziente va valutato nella sua interezza, dunque bisogna sempre diffidare da semplici diagnosi basate solo sulla esecuzione del test baropodometrico.

 

La Stabilometria posturografica computerizzata

L’esame stabilometrico posturografico consiste nella registrazione delle oscillazioni posturali (postural sways), e ci informa su alcuni parametri fondamentali. L’apparecchiatura è costituita da una pedana informatizzata che analizza il paziente in piedi (appoggio bi podalico ) e rileva e registra gli spostamenti della proiezione al suolo del baricentro corporeo.

Grazie alla presenza di sensori a matrice resistiva, la pedana è in grado di rilevare le oscillazioni posturali ed un software specifico consente di analizzare la performance del controllo posturale del soggetto in stazione eretta.

Ciascun individuo presenta spontaneamente in condizioni normali delle oscillazioni corporee lente e costanti con fulcro alla tibio-tarsica, che determinano un riadattamento muscolare continuo e forniscono brevi periodi di riposo ai tessuti di sostegno.

E’ inoltre possibile studiare l’effetto destabilizzante indotto dalla perturbazione di uno o più ingressi sensoriali con numerosi altri test stabilometrici complementari che hanno lo scopo di individuare il contributo dei singoli sottoinsiemi.

Il suo impiego trova indicazione nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle alterazioni dell’assetto posturale, nella valutazione della necessità di introdurre plantari, byte e di controllarne l’effetto nel tempo.

 

In conclusione si può affermare che un corretto approccio posturale è importante sia per vivere in equilibrio con l'ambiente che ci circonda, ma anche e soprattutto per lo sportivo che voglia ottimizzare le proprie performance o anche nei trattamenti riabilitativi successivi ad infortuni più o meno gravi.