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Ci ha pensato per un paio di settimane, poi ha deciso ed è salita sull’aereo che, martedì, l’ha portata negli Stati Uniti.

Bruna Genovese  Yokohama

Le riserve e le perplessità che hanno accompagnato la marcia di avvicinamento di Bruna Genovese all’ennesima avventura americana appartengono ormai al passato: lunedì, giorno in cui in Massachusetts si festeggia il Patriot’s Day, la volpaghese sarà al via della 114^ edizione della maratona di Boston. La storia della 42 km più antica e prestigiosa al mondo appartiene un po’ anche a Bruna Genovese, che a Boston, correndo cinque volte su un totale di...

...19 maratone disputate, ha scritto alcune delle pagine più belle della sua carriera. Questa vigilia, però, è stata particolarmente sofferta.

“E’ andato tutto bene sino a metà marzo – spiega la Genovese -. Poi sono stata negli Stati Uniti per un test alla mezza maratona di New York e, al ritorno, ho preso un virus influenzale: tosse e febbre alta. Ho dovuto assumere degli antibiotici e saltare diversi allenamenti. Sono stata sul punto di rinunciare. Poi però la situazione è migliorata e, con il mio tecnico Bettiol, ci siamo detti che non valeva la pena di gettare al vento mesi di preparazione”.

Bruna torna a Boston a due anni dall’ultima volta: nel 2008 fu sesta in 2h30’52”, ma la trevigiana ricorda con piacere soprattutto il terzo posto del 2005 e il record personale realizzato nel 2006, quando giunse quarta in 2h25’28”, terzo tempo italiano di sempre.

“Boston, con tutti quei saliscendi, è una maratona che si adatta alle mie caratteristiche – spiega Bruna -. In cinque partecipazioni sono sempre arrivata tra le prime dieci. Quest’anno dovrò correre con molta intelligenza, senza esagerare con il ritmo nella prima parte di gara che sarà molto veloce. L’esperienza degli anni scorsi mi sarà molto utile”.

La Genovese ha il settimo tempo tra le iscritte e la gara non sembra avere una vera favorita: c’è spazio per provarci, nonostante tutto.