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Grande prestazione del kenyano, sotto le 2h.10’. Vittoria di Rebecca Jerotich (Ken) fra le donne, quarta e prima delle italiane Monica Carlin. Nella Half Marathon successi di Lorenzo Villa ed Eufemia Magro. Ben seimila runners ai nastri di partenza.

Matebor

Una Verona chiusa alle macchine e completamente dedicata ai podisti ha vissuto una domenica diversa, nel segno della regina di tutte le corse: la maratona. Due le possibilità a disposizione degli iscritti: la classica Verona Marathon di 42,195 km oppure la Giulietta & Romeo Half Marathon sulla mezza distanza. Ma oltre a questo doppio evento, capace di raccogliere ben 6.000 iscritti (duemila sulla distanza lunga, 4.000 sulla breve), c’è spazio per famiglie, amatori e...

...  tutti gli amanti dello sport con la meno impegnativa Family Run, sulla tripla distanza di 4, 7 e 13 km.

L’evento clou però non può che essere la maratona, scattata alle 9.00 in punto con tutti i fari puntati sull’uomo del giorno, e non a caso anche pettorale numero uno della corsa; il formidabile kenyano Albert Matebor Kiplagat, capace di un personale di 2:09.33 che gli organizzatori sperano di avvicinare e chissà, magari anche battere, mettendogli a disposizione ben tre lepri. Il loro compito è di tirare circa dieci chilometri a testa, aiutando Kiplagat a preservare il più possibile le proprie energie fino al momento più critico della gara, il 30° chilometro.

Avvio di buon passo, dunque, con passaggio al decimo km in perfetta linea con gli intenti (31 minuti circa), poi via via la selezione, con tempi a metà gara di 1:05.20 e al 25° km di 1:17.30.

Poi il momento clou al km 28 inoltrato, con l’ultimo pacemaker che si ferma esausto e Matebor che innesca il turbo e lascia sul posto tutti i rivali. Sono tremila metri da brivido quelli che portano al 32°, con Kiplagat che piazza un parziale di 8’50” capace di annichilire tutta la concorrenza, riportando il kenyano sui ritmi preventivati (o sarebbe meglio dire sperati) alla partenza.

A sette chilometri dalla conclusione il battistrada appare ferocemente determinato ad abbattere il proprio personale e transita con quasi un minuto di vantaggio sul secondo, il connazionale Philemon Kipchumba Kisang. Il finale è un crescendo spettacolare, con Kiplagat che taglia il traguardo in 2:09.16; ben 17 secondi sotto il proprio record e con due minuti secchi di vantaggio sull’ottimo secondo, Kisang (2:11.11). A conti fatti il kenyano ha chiuso la seconda frazione di gara in 1:03.56, quasi un minuto e mezzo meglio della prima metà corsa dietro alle lepri. Segno non solo di intelligenza tattica, ma anche di possibili margini di miglioramento ulteriori. Un tempo di assoluto valore anche solo sulla corta distanza della maratonina.

Sul gradino più basso del podio si piazza l’etiope Mohammed Theman in 2:12.45, davanti all’altro kenyano Chemchir e al primo della nutrita pattuglia di eritrei, Abdlaziz, che regola in volata il delusissimo connazionale Filmon, crollato nel finale dopo essere passato terzo al trentacinquesimo km. Per tutti e quattro un tempo sotto le due ore e 13. Si deve attendere più di un quarto d’ora per veder arrivare il ternano Tommaso Vaccina, che con 2:29.15 si aggiudica il trofeo riservato al primo italiano.

Qualche minuto dopo è il momento delle donne, con l’arrivo di un’altra kenyana, Rebecca Tallam Jerotich, che con il tempo di 2:35.56 completa il trionfo dei corridori degli altipiani, precedendo di cinque e dieci minuti rispettivamente le due etiopi Getahun e Antonios. Ottimo il quarto posto della trentina Monica Carlin (Brema Running Team) in 2:47.06, la quale precede un’altra italiana, la desenzanese Cristina Bernardi (G.S. S. Angela Avis), quinta in 2:49.47

Tra gli arrivi delle due gare si inserisce frattanto anche il vincitore della mezza maratona, il sassuolese Lorenzo Villa (Podistica Madonna di Sotto), che con 2:11.02 precede di soli 8 secondi il trentino dell’Atletica Clarina Simone Wegher e il bresciano Gianluigi Contessi (Atletica di Lumezzane). Gara femminile dominata invece da Eufemia Magro (A.S.D. Dragonero) in 1:21.53, davanti a Martina Dogana della Marathon Cremona e alla milanese Donatella Vinci (Road Runners Club).

Si chiude così una riuscitissima edizione del decennale, tra i sorrisi di pubblico e atleti, felici anche per essere stati risparmiati dalla pioggia incombente e temuta dai più. Appuntamento alla XI edizione.