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Cari appassionati e lettori di RunnerMan ,in attesa di cimentarsi nella sua prima Maratona (Roma), dopo il "cuore" l' amica Elisabetta ci rende partecipi dei pensieri della sua "mente" ecco di seguito le sue emozioni… 

"Ciao Gilberto, Oggi ti parlo ancora della mia maratona e soprattutto della mente. Capire la testa di una donna per voi ometti è duro... allora eccomi qui a spiegare cosa prova una di noi quando si accinge a preparare una 42 km. Dubbi, speranze, fatica, incomprensioni e affermazioni personali... Che bel periodo sto passando, quanta vita "mordo" ogni giorno grazie alla corsa! Sai tutto questo non lo sapevo quando ho iniziato..." Ciao Betta.

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Anno nuovo, vita nuova! Tradotto in linguaggio podistico: stagione nuova scarpe... 

Tutti, chi più chi meno col nuovo anno agonistico, sono in procinto o le hanno cambiate. Magari approfittando delle "offerte" dei saldi o, in barba alla crisi solamente perché è ora di farlo! Poi al momento di gettare via le vecchie, si apre il famoso "cassettino della memoria". - con quelle ho corso la mia prima maratona, quanti ricordi, non posso liberarmi di coloro che mi hanno fatto vivere un momento indimenticabile! Quest'altre beh, potrei usarle magari quando piove, oppure quando si corre per boschi, (fango, pietre, acqua) così "salvo" le nuove.-

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Mi ritorna in mente...


Mancano pochi giorni è saran di nuovo le Due Perle.
Se penso all'emozione, di quell' edizione… (2007)
Ricordo nitidamente prima nel cuore, poi nella mente
l'arrivo a Santa Margherita, prima volta nella mia vita.
Io uomo di campagna che il mare sogna!
Sento ancor vivo  nel cuore il tepore del suo sole.
Vedo ancora  con  me tanta brava gente, giunta
per passare a Santa  una giornata beata.
Ricordo l'ansia della partenza, è facile ricordare
la  rincorsa,  nel cercare la mia canotta di posizionare!

 


Ricordo Gianni  il cantante,  affiancato dal suo staff
come scudo, sommerso dalla gente che dal cuore gli
riversava il proprio affetto e  calore.
Ricordo la gente per strada a passeggio con le giacche
in braccio al petto.

 

 

Vedo l'incantevole Paraggi e, in parte riuscire nel distrarmi  dal mio intento di stremarmi! 


Sento il mare riecheggiare il suo impeto, infrangendo
la sua forza sugli scogli  liberando nell'aria
l'elisir  del suo sapore.
 

 

Rivivo l'incontro con Portofino.

Il primo passaggio mi lasciò stupito quasi impietrito.
Tornando a Santa mi tormentai all'idea di non aver
colto l'essenza di quell'incontro!
Il secondo andò meglio, qualcosa colsi,  altro apprezzai.
Ma l'indole competitiva stendeva la sua trappola,
nella quale facilmente restai!
 

 

Ricordo la fatica, l'emozione,  il dolore e l'adrenalina


alternarsi, giocare a mischiarsi per confondermi
e sgridarmi.
Sfinendomi, costringendomi a dare tutto e oltre.
Perché solo così in parte
solo in parte…
ma forse!


Gilberto Costa

 

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Correre da adulti non è altro che il ritornare ad essere dei bambini, bambini felici e sorridenti!


In fondo l'essere umano é podista fin dalla nascita, anzi fin da pochi mesi il concepimento, infatti appena ha modo di muoversi lo fa "correndo". Le mamme in primis e le ecografie alle quali si sottopongono, confermano quanto sopra. Il futuro bimbo/a cosa combina immerso nel liquido placentare? Non fa altro che compiere la prima corsetta della vita, in surplace, o una sorta di spinning virtuale! In seguito in braccio alla mamma o nel seggiolone le gambette cosa fanno? Scalciano, in una forma di corsa in fartlek .

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