“Buoni o cattivi / non è la fine / prima c'è il giusto o sbagliato / da sopportare...” (Vasco Rossi).
A me Vasco non fa impazzire, ma visto che sto per parlare di doping (e lui qualche sostanza l'ha provata ;-), di medicina applicata allo sport e di personaggi “buoni o cattivi”, mi sembra che la citazione sia d'obbligo. Stamattina l'amico Mauro (Bernardini, ossolano e talentuosissimo mezzofondista) mi ha inviato un sms comunicandomi la scomparsa prematura del Dott. Aldo Sassi. E' stato anche il mio medico quando correvo con Co-Ver Mapei, l'ho conosciuto poco...
... ma quel poco mi è bastato per intuire una fiammella di autentico amore per lo sport.
L'ho visto seguire con dedizione alcuni compagni di squadra e l'ho visto insegnare ai suoi giovani collaboratori del Centro Mapei Sport di Castellanza con pazienza e fare paterno. Ho sempre visto in lui – sebbene il ciclismo e i suoi campioni che seguiva da vicinissimo non rappresentino lo specchio della pulizia nello sport – un luminare della preparazione sportiva, della fisiologia applicata alle prestazioni. E ho avuto il piacere di conoscerlo di persona in un bel pranzo a “sei occhi” con il presidente di Co-Ver Mapei Paolo Pizzi.
Difficile dire che a me personalmente mancherà, non mi posso inventare affetti che non ho, ma sono sicuro che mancherà al nostro sport. Sono certo che la sua memoria e il suo lavoro saranno portati avanti egregiamente dai suoi discepoli a Castellanza. Aldo Sassi era uno dei buoni, a mio modo di vedere:uno che perseguiva il giusto e all'occorrenza sopportava lo sbagliato...
Ma nelle cronache di questi giorni ci sono anche i cattivi: il convenzionalmente machiavellico Eufemiano Fuentes, dottore spagnolo che conseguiva performance al top senza preoccuparsi troppo di quale fosse la strada per arrivare. Con lo “sbagliato” ci conviveva (ci convive ancora...) con una certa disinvoltura e il terremoto per lo sport spagnolo passa per le sue storie incrociate di record, vittorie in diversi sport, traffici vari e intrallazzi con manager, allenatori ed ex-atleti.
Oggi è terremoto nell'atletica leggera, ieri era nel ciclismo, domani magari saranno calcio e tennis a finire nella bufera. La speranza è che le bufere portino via – magari definitivamente – foglie secche e marciume vario dagli sport che amiamo, nella cui pulizia confidiamo sempre e che sempre consideriamo scuole di vita e d'integrazione. Unione tra esseri nati uguali, come già cantava Vasco...
Ci sono pezzi di ottimo giornalismo che, già tempo fa aprivano gli occhi: dal capolavoro di Paolo Donati “Campioni Senza Valore” alle inchieste di Emanuela Audisio ai reportage odierni di Filippo Maria Ricci (passando per i pezzi d'autore di Pier Bergonzi).
“(sbagliato da sopportare...) / ...che di per sè è maledetto / perchè divide / mentre qui tutto /dovrebbe solo unire”.
La Gazzetta dello sport sulla scomparsa di Aldo Sassi:
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/13-12-2010/sassi-lezione-ciclismo-712133527307.shtml
Sempre la rosea su Fuentes, ai tempi dell'Operaciòn Puerto e oggi con la Operaciòn Galgo:
http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/luglio/06/Fuentes_accusa_Perche_nomi_solo_ga_3_060706022.shtml
http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Atletica/10-12-2010/spagna-tradita-dominguez-712100063638.shtml