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Dallo scorso anno i Piumati RedLevel hanno intrapreso tutti assieme la strada dell’endurance con l’obiettivo di affrontare il 28 settembre 2009 il primo ironman 70,3. 

Papo - Piumati Red Level

Per qualche anno ci siamo persi di vista, dopo la parentesi del volley durata 10-12 anni ognuno a percorrere la propria strada. Matrimoni, figli, situazioni più disparate e traiettorie professionali che ci hanno portato qua e là ognuno a rincorrere qualcosa di diverso. Io dopo gli anni goliardici e divertenti della pallavolo, mi sono allontanato completamente dall’ambiente conservando però tanti contatti e soprattutto i ricordi migliori in primis gli amici PIUMATI.

 

In questi ultimi 10 anni nel tentativo di tenermi in forma in modo divertente ho imboccato la strada del triathlon. Stuzzicato da un amico già praticante della triplice disciplina che un giorno nel descrivermi questo tipo di prova chiudeva la conversazione con un beffardo :”ma ti non te se gnanca bon”.. modo di dire tutto veronese che sta per :”non fa per te”. Immediata la reazione che anche in una persona poco competitiva come me questa affermazione ha scatenato. Ora ci provo. Motivo? Non devo battere nessuno, voglio vedere cosa succede, anche se mi sembra un mondo lontano di super-dotati e forse un po’ squilibrati, voglio misurarmi. Mi impongo una sola regola : l’equilibrio, con tre figli e il panificio che gestisco con mia moglie Paola, non posso permettermi di farmi scappare di mano la situazione, quindi nessuna tabella da seguire, andrei ad infilarmi in un tunnel rischioso fatto di tensione che voglio evitare assolutamente.

Ma cos’è il triathlon?   

Nasce nel 1977 da una scommessa tra un gruppo di amici sulla spiaggia di Honolunlu alle Isole Hawaii. Si chiedevano se fosse più dura la Waikiki Water Swim di 3,8 km.  di nuoto, la 112 miles (180 km.) Bike Around Oahu in bici o la Honolulu Marathon di 42,195 km. di corsa. Il comandante dei Marines John Collins suggerì di combinare le tre prove in un’unica gara. Tutti risero, ma quel giorno era nato il triathlon ed era nata la gara che ha fatto la leggenda di questo sport : l’Ironman delle Hawaii.

Alla prima edizione parteciparono in 14 e qualcuno si fermò da MCDonald’s a fare rifornimento. Con il passare degli anni il triathlon venne codificato in 5 differenti distanze :

SPRINT (0,750 mt. nuoto, 20 km. bici, 5 km. Corsa)
OLIMPICO (1,5 km. Nuoto, 40 km. Bici, 10 km. corsa)
70,3 (1,9 km. nuoto, 90 km. bici, 21 km. corsa)
LUNGO (4 km. nuoto, 120 km. bici, 30 km. corsa)
IRONMAN ( 3,8 km. nuoto, 180 km. bici, 42,195 km. corsa)

La distanza Ironman è considerata il punto di arrivo di tutti i triathleti e deve essere percorsa senza aiuti esterni (pena la squalifica) e senza interruzione tra una frazione e l’altra, in un’unica prova dall’alba al tramonto.  Dopo le prime gare su distanza sprint e olimpica, mi rendo conto di non avere le caratteristiche adatte che il mio motore è un diesel che ha bisogno di scaldarsi pian piano. A questo punto vado in netta controtendenza, mentre tutti escludono la possibilità di tenere un ritmo così alto per tante ore, io cerco la chiave per entrare nella dimensione fisiologica che mi permetta di affrontare anche la prova più lunga.

E così arrivano tre gare su distanza 70,3 e nel 2005 il primo ironman. Nella mia società sportiva (Fumane triathlon) incominciano a guardarmi in modo strano ed incuriosito per tre anni sono l’unico ad affrontare queste distanze, ma io mi sento sempre più a mio agio.

Dopo il primo ironman all’Elba ne arrivano altri 8 : World Cup Series nel deserto di Dubai, Embrunman sulle alpi francesi, Ironscience all’Asinara in Sardegna, Irontest a Tirrenia organizzato da CNR e altre quattro volte l’Elba, per me “la gara”. La curiosità iniziale ha lasciato il posto alla consapevolezza che questa disciplina del nuota, pedala e corri è il mezzo per arrivare al fine dell’equilibrio psico-fisico. Ma perché lo fai? Mi chiedono spesso, perché sono fatto così, cosa vuoi che ti dica. Questa cosa mi serve per sentirmi a posto, per gettare ponti e coltivare rapporti che altrimenti sarebbero impossibili…eh, si. Qui il cerchio si chiude (o si apre) ed entrano gli amici PIUMATI, in ordine alfabetico : Albertone De Conti, Alberto Papo Armigliato, Luca Parrucca Viviani, Matteo Procura, Michele Marconi, Michele Zanoncelli e Stefano Ponte.

Dallo scorso anno abbiamo intrapreso tutti assieme la strada dell’endurance con l’obiettivo di affrontare il 28 settembre 2009 il primo ironman 70,3. il percorso incominciato alla maratona di Copenhaghen (maggio 2008), passato per Berlino (ottobre2008), Verona(febbraio2009) e ancora Copenhagen (maggio 2009) sembra averci dato la consapevolezza che i miglioramenti all’inizio sono molto significativi poi si assottigliano e alla nostra età (intorno ai 40 anni) i muscoli si sviluppano solo in maniera marginale e a quel punto le prestazioni non si frantumano più ma si limano pian piano. Si ritoccano a prezzo di fatica molto grande che però non pesa più perché è la mente che è cambiata, sente la fatica come una necessità e una fonte di benessere. Il percorso dei PIUMATI potrà assumere chissà quali traiettorie, fino ad ora è stato accompagnato ad ogni evento dall’amico e sostenitore “Ciano” Rossignoli della Red Level, sempre disponibile a fornire materiale tecnico che noi PIUMATI saremo sempre orgogliosi di testare. Ai quattro lettori che hanno fin qui resistito dico che questo percorso intrapreso crea dipendenza e non sappiamo dove ci porterà, ma sappiamo che è pieno di giorni pedalati, corsi e vissuti insieme e questo ci basta. Ci porterà ad affrontare viaggi, nuovi incontri e nuove sfide, sempre al grido di “PIOMLORTON!”,  ma questa è un’altra storia e ve la racconterò un’altra volta.

 

A presto...

Papo