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Giancarlo Sartori alla New York city Marathon 2010

La giornata inizia alle ore 4.15 con la sveglia, alle 5.00 colazione e alle 5.30 siamo già sui pullman che l'organizzazione ha messo a disposizione per portarci alla partenza. Dopo circa un'ora di viaggio ci ritroviamo raggruppati in un grande spazio dove noi maratoneti veniamo suddivisi in gruppi in base al colore dei pettorali. Il mio è blu e vuol dire che partirò alle 10.10, quelli con il verde partiranno alle 9.40 e quelli con il rosso alle 10.40.

La mia prima preoccupazione è di far passare questo tempo prima della partenza  più al caldo possibile perché la temperatura non supera i 3°C e un vento gelido mi penetra fin dentro le ossa. Gli organizzatori hanno predisposto due tendoni per permettere ai concorrenti di ripararsi, ma al mio arrivo sono già tutti pieni. Allora cerco un posto all'aperto ma ovunque vada tira un fastidiosissimo vento freddo. Nel mio girovagare alla ricerca di un riparo l'attenzione si ferma su un generatore di corrente verso il quale mi dirigo velocemente, subito imitato da altri concorrenti. Il tepore che emana ci da un po' di sollievo.

Il tempo è passato quindi velocemente, finché un altoparlante in italiano ci ha invitato ad avvicinarci alla linea di partenza. Come previsto, alle ore 10.10 in punto è partito un fiume di persone, anzi è più giusto dire un mare variopinto di partecipanti provenienti da tutto il mondo. Mi son ritrovato a correre assieme ad asiatici, europei, africani, sudamericani, e altri ancora, tutti con il sorriso a farci coraggio e con il pollice in alto in segno di saluto.

Ma veniamo alla mia maratona: alla partenza programmo il Garmin sui 5,50 al Km e fino al 30° Km tutto funziona al meglio, poi ho dovuto rallentare passando a oltre 6 minuti per Km. Al 35° Km una giovane coppia di asiatici mi supera e battendomi sulla spalla mi dicono “GO GO GO VERONA!”. Vedo sulla loro maglia la scritta “Japan”, subito si fermano e il ragazzo mi porge la mano in segno di saluto e la ragazza si avvicina, e alzandosi in punta di piedi mi dà un bacio sulla guancia sussurrandomi in un italiano approssimativo “per Giulietta”, facendomi capire che in viaggio di nozze erano venuti a Verona. Non so se per l'aria gelida o per l'emozione ma mi si sono inumiditi gli occhi, in quel momento mi sono sentito orgoglioso di essere italiano e veronese. Poi per quel che conta, ho tagliato il traguardo con il tempo di 4.04.12, un tempo per me più che soddisfacente.

A questo punto mi sento di dover ringraziare gli organizzatori di questa stupenda manifestazione, gestita perfettamente considerando soprattutto che i partecipanti erano circa 40.000. Se dipendesse da me, assegnerei a loro il Nobel per la Pace, è grazie a loro infatti se si sono ritrovati assieme persone di tutti i popoli, tutti in amicizia indipendentemente dal colore della pelle, dal credo politico o religioso.

Infine un ringraziamento particolare ai responsabili della GP VALDALPONE DE MEGNI, Gianluigi Pasetto e Giovanni Pressi, che hanno organizzato il viaggio in maniera impeccabile, dimostrando a tutti una grande capacità organizzativa e una sincera amicizia.

 

Giancarlo Sartori
A.S.D. Sporting Club Mondadori

 

Giancarlo Sartori alla New York city Marathon 2010