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Dire cosa è stata per me questa esperienza è davvero difficile… Mi sono ritrovato per 24 lunghe, fantastiche, indimenticabili ore, immerso nel mondo che amo, circondato da amici e colleghi, in una continua aria di festa e di piacevole tensione agonistico - sportiva.

 

Dopo aver partecipato da atleta a più edizioni della staffetta, stavolta mi sono messo in gioco anche nel ruolo di organizzatore assieme ad altri amici della Mondadori. Con me si sono alternati all'assistenza atleti:  Renato, Giancarlo S. e Giancarlo P. e la infaticabile Annamaria. 

Nella duplice veste di atleta  ed assistente ho vissuto tutta o quasi la gara con l'intensità di ogni atleta, con la tensione di chi vuol dare solo il meglio di sé, con la gioia che a mano a mano prendeva il posto della preoccupazione. Per noi le cose andavano di bene in meglio col passare delle ore. Quasi ogni atleta al termine della sua frazione scopriva di aver ritoccato il proprio personale.

La soddisfazione era palpabile e traspariva dai commenti fatti a caldo sotto la tenda. Elogi per tutti, compresi i cambusieri che, da veri "culi di piombo" si sono fatti 24 ore filate a presidiare la nostra base oltre a darsi da fare con la cucina. Penso che il prossimo anno daremo loro uno speciale permesso per andare a riposare a casa la notte, non foss' altro che per meriti di età …  ( comunque grazie a Lino, Luisa, Mario, Anna, Umberto e Angelino che si è anche ferito). 

I colleghi di staffetta mi sono passati quasi tutti per le mani, mentre facevo loro indossare il chip segnatempo e i pettorali numerati che avevo poco prima staccati dalle canotte grondanti sudore, fatica e soddisfazione di chi li aveva preceduti in gara. In quei momenti si impara a conoscere, nel breve volgere di pochi attimi, la profondità dei sentimenti che albergano in tutti noi e che spesso restano nascosti: chi si preoccupa di essere all'altezza, chi chiede scusa (addirittura)  in anticipo per un eventuale risultato ritenuto non all'altezza, chi ancora, guarda con occhio ammirato gli staffettisti che stanno girando in pista.

Quasi non avevo finito di attrezzare il compagno di turno, che subito arrivava il/la collega dell'ora dopo. In un vortice di borsoni, pettorali, acqua, panini e..sudore, le ore scorrevano veloci, spesso inframmezzate dai saluti di altri atleti che passavano davanti alla nostra tenda,  piazzata al posto numero 1, posto d'onore per una Società Sportiva dal passato gloriosissimo, qual'è la Mondadori! 

Oltre  all'onore e alle intensissime emozioni vissute in qualità di assistente/organizzatore della squadra, non mi sono fatto mancare l'adrenalina della mia frazione in pista. Ho gareggiato alla 14° ora, nel cuore della notte. Ho sempre corso questa gara in ore notturne e, per niente al mondo cambierei orario. La corsa alla luce incerta dei fari, circondato da un paesaggio vago di tende alberi ed ombre, avvolto da un silenzio strano e tuttavia popolato di figure monocolori in pista ed ai lati, ha per me il fascino dell'avventura. Mi ricorda le uscite notturne al fianco di mio papà, quando bambino, in una campagna trevigiana deserta e silenziosissima, brandivo fieramente il faro ad acetilene alla ricerca dei prelibati "bogoni" in trevigiano" s'ciosi." 

Giro dopo giro, ad un ritmo di corsa inusuale, la fatica si fa sentire. Tuttavia, il sorpasso di qualche frazionista ha l'effetto di un anestatico: per un poco non sento la fatica e magari aumento il passo. Il compagno a bordo pista ogni tanto mi chiama il tempo sul giro e così, a poco a poco, capisco che posso restare vicino al mio  personale.

Sono felice per me e, sinceramente per la squadra che merita di schiodarsi dagli ultimi posti in classifica ai quali è abbonata da qualche anno. Stavolta poi la nostra compagine mi pare particolarmente forte seppur costituita al 99 per cento da elementi nostri a tutti gli effetti.  Aggiungiamo un paio di amici che possiamo considerare soci, e che corrono con noi solo per passione. E' bello così: poter mettere in campo atleti che lottano con le loro forze, felici di contribuire alla buona riuscita, quale che sia il risultato, per il solo piacere di esserci. 

Mentre la pista mi scorre sotto i piedi monotona, penso agli altri amici che stanno per arrivare. Spero che nessuno sia in ritardo, che nessuno tiri il bidone… Sarebbe troppo dura da digerire una squalifica, dopo tanto lavoro ed impegno. Tutto è andato liscio ed il 16° posto di squadra mi inorgoglisce un poco.

Penso anche con simpatia a quanti hanno fatto un risultato davvero notevole nella loro frazione tirando su le sorti della squadra. Grazie però a tutti,  il cronometro non conta. Ci siamo conquistati, assieme, un risultato che ci fa onore. Spero che il gruppo  tragga spunto da questo per essere più unito: ne trarremo vantaggio tutti.

Grazie anche a Stefano che, infortunato, non è sceso in pista ma non ci ha fatto mancare il suo sostegno. Noi tutti facciamo il tifo per lui. Sarà presto a sudare con noi sulle strade d'Italia!!!

A tutti un saluto riconoscente: ho vissuto con gli amici di scarpa 24 ore che dimenticherò difficilmente. Se a voi sono arrivate anche solo in parte le sensazioni positive che io ho provato, sono sicuro che il prossimo anno ci sarà la ressa per entrare in squadra. Ciao!

 

Alessandro Grando