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Nella classicissima corsa, che quest'anno ha visto in gara 42mila atleti, la favorita britannica è solo quarta. Vince l'etiope Tulu. Tra i maschi, trionfo del 34enne statunitense Keflezighi, 27 anni dopo Salazar.

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New York - Solito grande spettacolo e altrettanto grande sorpresa, nella Maratona di New York, quest'anno alla 40ma edizione. Quarantaduemila iscritti, con 3.500 italiani - come quasi sempre accade siamo la seconda nazione per numero di partecipanti, la prima dopo gli Usa - e una grande battuta, la fuoriclasse britannica Paula Radcliffe, che inseguiva il quarto successo tra grattacieli e parchi della Grande Mela.

Rimasta sino all'ultimo nel gruppo di testa, ha cominciato a perdere colpi intorno al 35mo chilometro, fino a essere irrimediabilmente staccata da un terzetto formato dall'etiope Tulu, dalla russa Petrova e dalla francese Daunay.

E proprio l'etiope Derartu Tulu, prima del suo paese, è andata a vincere, staccando la Petrova, ultima a rimaerle a fianco, nella discesina conclusiva che porta al Central Park. L'africana vince in 2h28'53'', davanti a Ludmila Petrova e a Christele Daunay, che resiste a un ultimo, disperato, tentativo della Radcliffe di agguantare almeno il podio.

Mebrahtom Keflezighi

Tra i maschi, successo per lo statunitense Mebrahtom Keflezighi, in 2h09'14'', che riporta gli Usa al successo nella corsa newyorkese dopo 27 anni (Alberto Salazar, 1982). Il 34enne, secondo nella maratona olimpica vinta da Baldini, ad Atene, 2004, ha preceduto il keniano Robert Kipkoech Cheruiyot. Al terzo posto il marocchino Jaouad Gharib. Alla gara si stima abbiano assistito, nelle strade di New York, almeno 2 milioni di persone.

 

fonte: www.repubblica.it

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