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Alla vigilia della gara di Champions Milan-Tottenham, il tecnico della squadra inglese Redknapp invia un messaggio agli organizzatori della maratona capitolina.

Redknapp

Il prossimo 20 marzo, alla 17^ Maratona di Roma Acea parteciperanno migliaia di sostenitori delle associazioni benefiche che hanno aderito al “Progetto Charity”.
Sono 60 le realtà nazionali e internazionali che ad oggi hanno prenotato oltre 30.000 pettorali, tra maratona e stracittadina non competitiva, destinando parte del ricavato alle loro azioni di beneficienza. Emergency, Libera, Intersos, Aism, Canadian Diabetes Association, Cancer Research UK, ...

... Bobby Moore Fund, solo per fare alcuni esempi, saranno presenti sulle strade di Roma per sostenere i loro progetti. Così come alla 42 chilometri parteciperà un gruppo di podisti inglesi sostenuti dal Tottenham Hotspurs, che domani incontrerà il Milan negli ottavi di Champions League. Il Tottenham sostiene da anni l’associazione “Round Table Children’s Wish”, che si occupa di aiutare i bambini malati terminali.

E grazie alla disponibilità della società e della squadra, il Tottenham raccoglie fondi attraverso i podisti inglesi che partecipano alle più importanti maratone mondiali. Lo scorso anno a Roma raccolsero 18.000 sterline (oltre 21.000 euro). Quest’anno l’obiettivo è di superare i 30.000 euro. A lanciare l’iniziativa, alla vigilia di Milan-Tottenham, è proprio il tecnico del club inglese Harry Redknapp, che ha inviato una sua intervista al riguardo.

Harry Redknapp, allenatore del Tottenham Hotspurs, è il padrino della charity “Round Table Children’s Wish”. L’associazione parteciperà alla Maratona 2011, sostenuti dal tifo di Harry e degli Spurs di David Beckham. Il coach di Premier League ha trovato un attimo per parlare di corsa, calcio e di quei desideri dei bambini meno fortunati che la charity realizza.

Mister Redknapp, che ne pensa della Maratona di Roma?
“Mi tolgo il cappello davanti a coloro che hanno una determinazione tale da correre una maratona. Specialmente quelli che lo fanno per beneficienza, correndo in gare come quella di Roma che apre le porte a tante associazioni. Nel mio lavoro è facile lasciarsi travolgere dallo stress e dalle pressioni, e vedere migliaia di persone che supportano una charity attraverso la partecipazione alle maratone mi aiuta a vedere le cose umane in prospettiva”.

È stato a Roma molte volte per il calcio: ha mai avuto tempo di visitare la città?
“Cerco sempre di separare il lavoro dal tempo libero. Quando le mie squadre giocano in Italia, è naturale osservare la città dal bus, ma per vedere davvero un posto ti ci devi immergere. Io e mia moglie a Roma ci siamo stati in vacanza, e ci piace da morire”.


Perché sostiene Round Table Children’s Wish?
“Perché grazie a loro i bambini più sfortunati hanno qualcosa di cui poter dire “non vedo l’ora!”. Ho avuto il grande onore di incontrare molti dei bambini aiutati, e – come padre e nonno – il mio cuore batte per loro. I loro desideri sono per loro importantissimi, un momento davvero speciale”.

Lei ha appoggiato RTCW anche in occasione della scorsa Maratona di Roma. Come è andata?
“Straordinariamente bene. 20 atleti, oltre 18.000 sterline raccolte, e bellissimi desideri realizzati, tra cui quello di una vacanza in Italia per due adolescenti affetti da cancro e per le loro famiglie. Essi – come tanti altri – tengono duro lungo le faticosissime cure anticancro, e i desideri che la charity realizza sono per loro uno stimolo ad andare avanti e lottare per la vita”.

Ma se la corresse la Maratona di Roma?

“Mai dire mai! Ma le cose mi piace farle bene al 100%, e quando sei l’allenatore del Tottenham non è facile trovare il tempo per preparare una maratona. Però quando guardo la Maratona di Londra mi vengono i brividi, e una parte di me vorrebbe provarci, prima o poi”.

Che sensazioni ha per il match di Champions League contro il Milan?
“Il Milan ha una storia fantastica in Champions, e non vediamo l’ora di sfidare una delle squadre migliori del mondo. E poi quando si parla di tifo, Inghilterra e Italia sono il top della passione, quindi una cosa è certa: partita e atmosfera saranno spettacolari”.

Incoraggia la sua squadra a supportare la charity?
“Certo! Ma i ragazzi portano avanti delle cause sociali già di per loro, sono tutti molto responsabili e consapevoli. Sanno bene quanto sono fortunati ad essere giovani, in salute, e così ben pagati per fare quello che amano. La maggior parte di essi supporta una charity, magari una con la quale hanno qualcosa in comune”.

Nel pratico, che aiuto dà alla charity?

“Io e mia moglie facciamo raccolta fondi. E poi quando i desideri hanno a che fare col calcio…lasciate fare a noi! Ingressi alle partite, incontri con i loro beniamini: ci pensiamo noi”.

Che messaggio vuol dare agli atleti che correranno per RTCW la Maratona di Roma 2011?
“Visualizzate il successo – cercate di vedervi già al traguardo, e nei momenti più duri, pensate alla charity che state aiutando e alla condizione dei bambini che ogni vostro passo contribuisce a rendere più felici. E poi godetevi la giornata, i paesaggi, l’atmosfera. E scusate se i messaggi sono troppi! Buona fortuna a tutti i runner, e gente: forza, donate con generosità – col vostro aiuto realizzeremo i desideri di tanti bambini ammalati, regalando loro un sogno”.

 

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