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La vibrazione è una fenomeno frequentissimo della nostra vita; quando siamo in auto, in barca, in aereo, in bicicletta, a cavallo, sugli sci. Diversi studi hanno evidenziato che le forze d'impatto del piede al suolo durante una corsa producono vibrazioni meccaniche che variano tra i 10 e i 20 Hz (Nigg e Wakeling, 2001). "Durante la deambulazione, al momento dell'impatto del tallone al suolo, un treno di onde d'urto viene trasmesso attraverso il piede lungo la gamba, la colonna vertebrale e il collo" (Bosco, 2001).

Le vibrazioni sono sollecitazioni meccaniche di tipo oscillatorio che producono stimoli riflessi  e che si realizzano attraverso specifiche pedane, manubri e bilancieri. Questo meccanismo è caratterizzato da tre parametri: l'ampiezza dell'oscillazione (in millimetri), la frequenza, misurata in Hz che indica il numero delle oscillazioni nell'unità di tempo, l'accelerazione misurata in g.

Enoka, nel 1994 ha dimostrato che il riflesso che si realizza in seguito a questa sollecitazione meccanica percorre lo stesso identico circuito neurale che si viene a realizzare nel riflesso da stiramento.  Oltre ai fusi neuromuscolari e agli organi tendinei del Golgi, vengono stimolati i propriocettori presenti nella pelle (corpuscoli di Pacini, corpuscoli del Meissner), nelle articolazioni e nei legamenti (corpuscoli di Pacini). Lo stimolo vibratorio applicato al quadricipite femorale causa un forte potenziamento dell'attivazione dei nervi motori attraverso il riflesso da stiramento (Burke e coll.,1996).

STIMOLAZIONE ELETTRICA E VIBRAZIONE A CONFRONTO

Le vibrazioni meccaniche riproducono le variazioni delle forze gravitazionali con conseguente determinazione di risposte a livello neuromuscolare, osteo-articolare ed ormonale.

Un famoso studioso russo (Issurin, 1999, Journal of Sport Science, 17: 177-182) ha dimostrato che l'effetto della vibrazione migliora la flessibilità muscolare.

In uno studio di Bosco-Fucci-Dellisanti (2000) è stato dimostrato di poter raggiungere un alto grado di flessibilità degli ischicrurali anche in posizione di ½ squat (disegno) con i muscoli flessori accorciati. Uno studio recente ha confrontato l'allenamento con la WBV al body building classico per 12 settimane.  (Delecluse C. et al. 2003. Strength increase after whole-body-vibration compared with resistance training. Med Sci Exer Sports. 35 : 1033-1041) E' stato dimostrato un incremento della potenza muscolare (atleti di alto livello)  durante la prestazione di salti esplosivi dopo solo 10 giorni di trattamento con stimoli vibratori (Bosco e coll., 1998).

In giocatrici di volley di alto livello sono stati riscontrati notevoli miglioramenti dei muscoli estensori delle gambe (potenza meccanica sviluppata durante esercitazioni alla pressa di 70-140 kg) dopo somministrazione di 10 min di vibrazioni (Bosco e coll., 1999).

Homma e coll. (1981), hanno dimostrato un incremento del volume respiratorio  in seguito a trattamento vibratorio, dovuto con molta probabilità agli stimoli riflessi ricevuti dai muscoli con funzione inspiratoria ed espiratoria.

Con le vibrazioni si possono ottenere anche ottimi risultati nell'ambito della propiocettività e nel miglioramento degli squilibri posturali. Sono stati registrati marcati effetti sulla circolazione misurata con Laser Doppler in seguito a vibrazioni applicate su tutto il corpo.

Studi rivolti all'applicazione delle vibrazioni per migliorare l'osteoporosi condotti su animali (tacchini e agnelli) ha indotto una marcata mineralizzazione ossea (Rubin e coll., 2001). La vibrazione potrebbe sostituire l'intervento farmacologico per prevenire e curare l'osteoporosi (Rubin e coll.,Nature, 441: 603-604, 2001).

La fase di recupero funzionale si può verificare riducendo lo stress a livello muscolare e tendineo. La stimolazione vibratoria ha fatto registrare un miglioramento del dolore sul 69% dei pazienti trattati [Park H, Martin B, (1993). Contributionof the tonic vibration reflex to muscle stress and muscle fatigue. Scand. Work Environ. Health, 19 (1): 35-42].

Sono di enorme interesse scientifico gli studi effettuati sulle condizioni dell'articolazione del ginocchio operato (crociato anteriore, posteriore e collaterale).  Bosco ha dimostrato che utilizzando lo stimolo vibratorio contemporaneamente a EMG (sistema da lui stesso brevettato) è possibile realizzare una diagnosi qualitativa e quantitativa delle varie funzionalità e sensibilità dei propiocettori. Durante l'operazione al ginocchio questi propiocettori potrebbero infatti essere facilmente rescissi provocando di conseguenza una riduzione della sensibilità propiocettiva (Bosco C., Cardinale M., Tsarpela O.2001).

L'efficacia delle vibrazioni risulta effettiva e non antifisiologica quando non vengono utilizzati protocolli standardizzati: Frequenza personalizzata - Ampiezza personalizzata - Durata dello stimolo personalizzata - Carichi addizionali.

 

Dott. Johnny Padulo - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

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