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Wet Test: conoscere l'arco plantare per la scelta della scarpa - 5.0 out of 5 based on 5 votes

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Wet Test - Arco Plantare

Per una corretta scelta della scarpa da corsa, anche se molte sono le variabili in gioco (come il peso, la biomeccanica, chilometraggio settimanale ecc.) , è determinante conoscere il tipo di arco plantare del piede, in quanto influisce sullo stile della corsa. In questo articolo scoprirete alcune importantissime caratteristiche del piede e mediante un semplice e simpatico test capirete qual'è la scarpa più indicata prima di iniziare seriamente a correre.

Vediamo quindi quali sono i tipi di arco plantare:

 

Tipologia di Arco Plantare

L'arco plantare si distingue dall'altezza della curvatura che la pianta del piede ha rispetto la base di appoggio. Esistono tre tipi di altezza dell’arcata plantare. Se il piede ha un arco molto basso (piedepiatto), nella deambulazione degli arti inferiori e prevalentemente nella corsa entra in gioco il fenomeno "dell'iperpronazione". Viceversa, se l'arco è alto, correndo si verificherà "l'ipopronazione". Se l'arcatura è media (normale), anche la pronazione sarà normale.

Riassumendo si ha un’iperpronazione quando il piede ruota troppo verso l’interno nel ciclo di deambulazione, un’ipopronazione quando il piede non ruota abbastanza verso l’interno nel ciclo di deambulazione.

Il Wet Test è un modo molto semplice per individuare il proprio arco plantare. Ecco un video dimostrativo tratto da www.runnersworld.com

 


 

Come effettuare il Wet Test:

  1. Riempire una bacinella con dell’acqua e in prossimità di essa apoggiate a terra un pezzo di carta assorbente (es. saccatto di pane, l'importante è che sia di colore scuro e non bianco).
  2. Entrare con entrambi i piedi nella bacinella e poi appoggiali sulla carta asciutta.
  3. Togliere i piedi dalla carta e osserva le impronte lasciate.


Riconoscere le impronte:



- Se l’impronta del piede mostra una curvatura interna poco accentuata o assente a livello dell’arco plantare, significa che l' arco del piede è molto basso (piede piatto, soggetto iperpronatore) fig. A.
In questo caso l'arco del piede collassa troppo verso l'interno, causando un eccessivo movimento con probabile rischio di lesioni. E' indispensabile usare scarpe stabili che impiegano dispositivi di supporto a doppia densità all'interno (intersuola) così da ridurre la pronazione. A seconda della gravità dell'iperpronazione vi sono modelli di adeguata densità e stabilità.

- Viceversa, se la curvatura tra la parte anteriore e il tallone è molto accentuata, allora l'arco è molto alto (piede cavo, soggetto ipopronatore o supinatore) fig. B.
Questa situazione durante la corsa causare fastidiosissime scosse alle gambe poiché l'arco non collassa sufficiente per assorbirle. Per questa tipologia di piede sono adatte scarpe neutre-ammortizzate con suola morbida per incoraggiare la pronazione. E' importantissimo che l'ipopronatore (o supinatore) non utilizzi scarpe con dispositivi di stabilità per la riduzione e il controllo della pronazione cosa che porterebbe sicuramente a ripercussioni negative e traumi alle articolazioni.

- Una via di mezzo tra queste due situazioni, definisce un arcatura normale (lieve curva verso l’interno, non troppo accentuata, soggetto normale pronatore) fig. C.
Contrariamente a quanto si pensa, essere pronatori vuol dire correre bene. Deambulando l'arco del piede collassa verso l'interno (pronazione) assorbendo gli urti.
Un normale pronatore, può indossare qualsiasi tipo di scarpa, anche se è più adatta una scarpa stabile che fornisce una moderata stabilità mediale. Corridori leggeri con normale pronazione non necessitano di particolari accorgimenti sul controllo della stabilità quindi una scarpa neutra è la scelta migliore anche dal punto della performance essendo senza dubbio più leggera di tutti gli altri modelli.

 

 

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