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Cari appassionati e lettori di RunnerMan ,in attesa di cimentarsi nella sua prima Maratona (Roma), dopo il "cuore" l' amica Elisabetta ci rende partecipi dei pensieri della sua "mente" ecco di seguito le sue emozioni… 

"Ciao Gilberto, Oggi ti parlo ancora della mia maratona e soprattutto della mente. Capire la testa di una donna per voi ometti è duro... allora eccomi qui a spiegare cosa prova una di noi quando si accinge a preparare una 42 km. Dubbi, speranze, fatica, incomprensioni e affermazioni personali... Che bel periodo sto passando, quanta vita "mordo" ogni giorno grazie alla corsa! Sai tutto questo non lo sapevo quando ho iniziato..." Ciao Betta.

 

La testa.

Perché si corre una maratona? Non una risposta, ma tante: perché voglio superare questa prova, centrare un obiettivo, mi voglio evolvere, ho tanta voglia di correre.

La maratona non è la gara di un giorno, ha una preparazione lenta e faticosa. Bisogna partire qualche mese prima, impegnarsi ed essere costanti, come quando sei all'università e programmi un esame. Sai che passerai notti insonni sui libri, che dovrai rinunciare a qualche uscita con gli amici, che a volte mancherà la concentrazione e sprecherai dei pomeriggi di sole, che quando parlerai di quello che stai facendo non tutti ti capiranno…Però non ti scoraggi, guardi avanti e sai che ce la farai, che sarai premiato per le tue fatiche.

Con la corsa è la stessa cosa. Sai che se vuoi correre per 42 km dovrai allenare il tuo fisico a sostenere la fatica, che non esistono scappatoie, dovrai solo correre, e correre ti piace, anche se alzarsi all'alba per farlo è duro, così come è duro farlo quando in terra c'è il ghiaccio e ti accorgi al tuo ritorno che il tuo sudore si è cristallizzato sul paraorecchie e sulla felpa. E' duro quando il vento non ti fa andare avanti, o quando rinunci a una bella fetta di torta perché devi mantenere il peso.

Ma la tua testa ti pone il tuo obiettivo sempre davanti, e tu sei abituato a guardare avanti, sei un runner.

La mente è un'alleata, ti aiuta a trovare soluzioni, ti da una mano a organizzarti, a farcela. E le soluzioni alle volte sono banali, come quella di scappare dal freddo di Masone per allenarti al mare, dove il clima è più temperato, o di preparare l'arrosto della domenica già il venerdì sera, così marito e figlia non si sentiranno trascurati per i tuoi allenamenti.

La mente è malinconica e cattiva. Ti fa pensare, mentre corri a Varazze su una passeggiata dalla bellezza mozzafiato, che ti stai perdendo la fioritura delle primule e delle violette sulla strada di S. Pietro nella tua valle selvaggia, che non vedendoti più la domenica mattina all'alba Sergio penserà che con la corsa tu abbia gettato la spugna, che i cani randagi sempre pronti a seguirti e a farti tanta paura, non sentendo più il tuo odore si saranno dimenticati di te e ti toccherà iniziare nuovamente ad addomesticarli…

La mente è autostima. E' il sorriso che fai a te stessa quando, dopo un allenamento duro capisci di avercela fatta, di essere stata nei tempi e "nelle gambe", è il sorriso che fai ricambiata agli altri runners che incontri per la strada, facce più o meno conosciute che come te hanno grinta, voglia di farcela e passione. E' autocompiacimento quando ti accorgi che qualche ciclista ti punta e nel farlo si distrae…

La mente è maligna, perché ti fa conoscere i tuoi fantasmi e le tue paure. E lo fa quando sei stanca perché le tue gambe hanno macinato troppi chilometri. Te li fa spuntare davanti all'improvviso e tu ti trovi impreparata con un nodo in gola e i polpacci pesanti. Ma i fantasmi non hanno fiato né gambe e tu ti rimetti a guardare avanti, magari con una lacrima che ti solca il viso, ma guardi avanti.

La mente ti fa capire che ci sei quasi, non lo vedi solo dal calendario, ma dalla tua preparazione fisica. Lo vedi che sei forte, che riesci dove prima faticavi, che hai migliorato il tuo tempo sulla mezza…e hai una voglia matta di correrla la tua maratona, anche se questo significa andare a letto presto il sabato sera, e tu sai com'è bello uscire con gli amici e tirare fino a tardi…


Poi ti viene un pensiero, leggero e malizioso, che però ti rode e al quale non sai dare risposta. Per ora.
Tutti quelli che hanno corso una 42 km dicono che la maratona si corre veramente solo dal 35° chilometro. E i tuoi lunghi non vanno oltre il 35° chilometro…


Cosa cavolo può succedere dopo?
Lo scoprirò solo a Roma, correndo, e questo, a dire il vero, mi fa un po' paura…

 

 

Di Elisabetta Iurilli