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A 21 anni è stata colpita da una grave malattia. Si è ripresa e, dopo aver scritto un libro per Mondadori (“Sì, no, Miami”), ha corso la maratona di New York.

lisa festa

Da quell’esperienza è nata una nuova opera, che sarà presentata in occasione della Treviso Marathon. Con la prefazione di un podista doc: Gianni Morandi. Quarantadue chilometri possono racchiudere tante cose. Anche la storia di una ragazza di Castelfranco Veneto che un giorno, a 21 anni, mentre è in discoteca, viene colpita da un ictus. Resta in coma per un mese, poi si ritrova su una sedia a rotelle con una grave emiplegia alla parte destra del corpo.

La sentenza dei medici è spietata: resterà invalida per sempre. Ma, a 21 anni, nulla è impossibile. Soprattutto per Lisa, che di cognome fa Trevisan, ma gli amici hanno soprannominato “Festa”. La voglia di vivere che aveva accompagnato i suoi primi vent’anni, diventa il motore di una sfida che per ritornare ad una vita normale. Anzi, di più. Lisa reagisce. Con grandi difficoltà, riesce a recuperare l’uso della parola e a tornare a camminare.

Raggiunge il successo con un libro edito da Mondadori (“Sì, no, Miami”), conquista una certa popolarità partecipando a diverse trasmissioni televisive. E la sua storia ha anche un curioso fuori programma: un’amicizia con Umberto Bossi, ricoverato nella stessa clinica dove Lisa è impegnata nella riabilitazione.

Poi una nuova sfida: tornare nelle città dov’era stata poco prima di ammalarsi. A New York, ma non da semplice turista. Lisa vuole correre la maratona, e, ovviamente, ce l’ha fa. Il percorso lungo le strade della Grande Mela diventa la metafora della sua esistenza: i primi chilometri sono allegri e spensierati, poi subentra la crisi. Teme di non farcela, ma stringe i denti e arriva al traguardo.

Quell’esperienza è diventata un nuovo libro, “Sì, Sì, New York!”, che Lisa presenterà in occasione della Treviso Marathon. Prima di indossare nuovamente i panni d’atleta: non per correre i 42 km della maratona, ma per accompagnare i partecipanti alla Tuttincorsa, la marcia stracittadina che farà da cornice alla maratona. Sarà l’occasione per lanciare un nuovo messaggio: disabilità non significa essere relegati ad una vita nell’ombra. E la prefazione è scritta da un podista doc: Gianni Morandi.

Una testimonianza importante anche per la Treviso Marathon, che di Lisa farà il volto dell’edizione 2010. Chi taglia il traguardo di una maratona, indipendentemente dal tempo impiegato, ha già vinto. Lisa, tornata ad una vita normale dopo una grave malattia, ha vinto due volte.