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Migidio Bourifa vuole il titolo di Campione d’Italia, l’entusiasmo non manca e i test dicono che può fare una grande gara

migidio bourifa maratona venezia

Ancora una maratona sulla strada di Migidio Bourifa che pur avendo superato da un pezzo il traguardo dei quarant’anni non lascia, anzi raddoppia. Ancora meglio, quadrupla. Infatti domenica per l’atleta bergamasco, nato a Casablanca, sarà la sua quarta Venicemarathon. L’esordio in laguna nel ’99 dove ha segnato il primato personale con 2h11’36, il bis nel 2000 dove ha limato ancora il personal best scendendo a 2h10’15 e arrivando 2° italiano...

... nella gara che valeva anche allora, come oggi, il titolo di Campione d’Italia. Terza presenza nel 2006 con un eccellente 2h11’00 alle spalle di Alberico Di Cecco.

 

Migidio, mancano solo quattro gironi alla Venicemarathon, come ti senti?

Rispetto a due settimane fa sono più ottimista. Le gare importanti mi caricano, l’entusiasmo che c’è attorno mi carica e mi fa rendere al massimo anche se sono cosciente di non essere al 100% della mia condizione. Mi giocherò le mie carte e ci credo fino in fondo”.

 

Come è andata la tua preparazione?

Sono tornato dalla maratona europea di Barcellona molto provato. E’ stata una gara impegnativa ed una bellissima esperienza. Inizialmente pensavo di fare una maratona autunnale di secondo livello, più facile, ma poi mi sono lasciato convincere che Venezia fosse la gara giusta. In settembre sono stato in altura a Livigno e l’ultimo test il 10 ottobre alla Corripavia mi ha dato ottime indicazioni, ne sono uscito bene. Nell’occasione ho corso 5 km prima di partire, ho fatto la gara facendo dei ‘lavori’ come ad esempio un finale in progressione con gli ultimi 2000 metri sotto i 3’ al km, e dopo l’arrivo ho proseguito per altri 5 km. Avevo bisogno di fare un lungo con il ritmo e le sensazioni di gara, sono soddisfatto”.

 

Che tipo di gara sarà la Venicemarathon?

Sabato si farà la riunione tecnica e si sapranno i tempi di passaggio, anche se non tutto è programmabile a tavolino. Le sorprese in gara non mancano mai e se il ritmo sarà folle lascerò comunque andare e poi vediamo nella seconda parte cosa succederà. Ci tengo a questo titolo italiano, sarebbe la mia terza vittoria. Sarà difficile leggere la gara, poi ci sono i ponti e tutto può accadere”.

 

Già i 13 ponti finali, come li si affronta?

“Con l’entusiasmo della gente che ti applaude. Fare le 13 passerelle è dura, per fortuna a Venezia nel finale c’è un sacco di gente che ti carica. Si arriva stanchi e si perdono almeno 30”- 40” rispetto ad una maratona su strada normale. Ma il fascino di Venezia è tutto lì, fino all’ultimo non sai mai come andrà a finire”.

 

Hai sempre una gran voglia di sfide e di gare, cosa farai dopo la Venicemarathon?

“Questa volta stacco veramente e me ne sto in vacanza per un po’. E’ stato un anno impegnativo con Roma in primavera dove sono arrivato 7°, primo europeo, in 2h12’34 e poi gli Europei in agosto. Preparerò qualcosa per la primavera”.

 

Baldini si è ritirato, te e gli altri azzurri siete allo sprint finale di una lunga carriera. Chi prende l’eredità in maratona?

Non c’è un ricambio e sono dispiaciuto per il movimento. Vedo bene Meucci anche se il 3° posto nei 10000 m agli Europei l’hanno convinto che la pista al momento è la sua strada. Per me deve seguire quella strada fino a Londra e crederci, ma poi passare alla maratona. La Venicemarathon potrà essere la sua nuova sfida”.

 

Cesare Monetti
Direttore
www.atleticaweek.it
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