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Il Caldo minaccia l'equilibrio idrielettrolitico

Al termine del classico allenamento infrasettimanale, ho assistito ad un allenamento durante o alla fine del quale molti hanno presentato dei sintomi di stanchezza. Una stanchezza non tanto motivata dall’allenamento di per se , ma dal caldo improvviso. Come ogni anno l’arrivo del caldo ripropone anche il “problema della disidratazione”, ossia l’improvvisa mancanza di liquidi nell’organismo e tutti i rischi legati a tale situazione. Bere, bere e ....

...bere spesso è una soluzione... , se non l’unica soluzione, che ci permette di ripristinare il nostro equilibrio idroelettrolitico.

Per equilibrio idroelettrolitico si intende la situazione fisiologica in cui acqua ed elettroliti si mantengono in proporzione costante (omeostasi), quando si ha quindi regolarmente l’eliminazione degli eccessi e la reintegrazione delle perdite. L’equilibrio idroelettrolitico viene compromesso quando le perdite superano le assunzioni di liquidi (disidratazione) o viceversa (iperidratazione).

Per migliorare la “qualità” dei liquidi da bere questi dovranno essere arricchiti da elementi che contrastano il rischio della disidratazione come vitamine e carboidrati, oltre ai sali minerali in cui potassio e magnesio dovranno essere sempre presenti. E’ necessario porre la dovuta attenzione su quelle che potrebbero essere le alterazioni fisiologiche dovute alla mancanza di acqua.

Diversi possono essere gli stati di disidratazione:

Acuta: che può portare a scompensi di varia natura per arrivare al limite di essere anche letali per il soggetto colpito (cardiaci, respiratori, renali, ecc.);

Cronica: che è riscontrabile più frequentemente attraverso diversi sintomi quali:

  • stanchezza o affaticamento ;
  • mani e piedi sempre freddi;
  • insonnia o sonnolenza persistente;
  • modificazioni dell’appetito;
  • acidità e dolori di stomaco, senso di pienezza, gonfiore dopo i pasti, nausea;
  • stitichezza persistente;
  • scarsa sudorazione durante il moto
  • ... ed altri sintomi .....

Comunque, in ogni caso, sarà sempre necessario rivolgersi al medico nutrizionista che farà le dovute valutazioni per riportare ad un riequilibrio idroelettrolitico l’atleta. L’informazione sulla quantità di acqua presente nel corpo e sulla sua distribuzione viene fornita dall’esame bioimpedenziometrico.
Questo esame permette di sapere sia quant'è l’acqua presente, il cui valore compreso tra il 55 - 65% del peso corporeo indica una giusta idratazione, e la sua distribuzione nel soggetto che si sottopone all’esame. L’acqua corporea è presente sia dentro le cellule che al loro esterno. Se la percentuale di acqua extracellulare è superiore al 40% è presente il fenomeno della ritenzione idrica.
Si deve inoltre sapere che il comparto corporeo maggiormente colpito dalla carenza idrica è il tessuto muscolare, in quanto sede della maggior parte dei liquidi corporei. È quindi evidente l’importanza del corretto stato di idratazione in particolare per chi corre.

 

Giovanni Schiavo